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Il mito dei test genetici


Estratto dal Corriere della Salute del 17 aprile 2005



La base genetica delle malattie è molto complessa e quindi nella maggior parte dei casi l’individuazione di un solo gene, indicato come “responsabile” di una malattia, è una pura illazione. Infatti il test genetico, volto ad individuare un singolo gene che renda suscettibili ad una specifica malattia, è spesso inutile.
Per questo è bene chiarirsi le idee sulla vera portata dell’esame “genoscopico”. A parte i casi di alcune ben note malattie ereditarie (per esempio l’anemia mediterranea) o dovute ad alterazioni dei cromosomi (come la Sindrome di Down), di quegli esami cioè utilizzati nella analisi dell’embrione (materia di discussione e di referendum), sono pochissimi i test per gli adulti che abbiano una reale capacità predittiva. In particolare, tutte le malattie più importanti, da quelle cardiocircolatorie a quelle neurologiche, dal diabete ai tumori, non sono allo stato attuale geneticamente predicibili, se non in termini di vaghe predisposizioni probabilistiche, in molti casi ancora da dimostrare. Proprio perché sono certamente numerosi i geni che agiscono come cofattori e le influenze ambientali che possono intervenire nello sviluppo di una malattia.

19/04/2005

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